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Skincare radicalmente pura, protetta da un vetro che comprende ciò che è in gioco.


La dispensa dello skincare che ha cambiato tutto

EAT Skincare è la creazione di Sandra Christiansen, nata dal suo personale percorso di guarigione. Frustrata da sfoghi ormonali e stanchezza cronica, Sandra ha fatto una scelta radicale: eliminare gli elementi discutibili dalla sua vita, partendo dalla cucina e poi dal bagno. Il risultato è stata una trasformazione tangibile della sua salute e della sua pelle, una routine semplificata, maggiore energia e un rinnovato senso di controllo. EAT è diventato il suo modo per condividere quella guarigione con gli altri.

Oggi EAT offre prodotti per la pelle così puri che potrebbero stare nella tua dispensa. Ogni formula è basata su ingredienti commestibili e non tossici che supportano, anziché ostacolare, la biologia naturale della pelle. Più che skincare, EAT è un rituale quotidiano di nutrimento e integrità.

Una filosofia radicale della sottrazione

Ciò che distingue EAT non è ciò che aggiunge, ma ciò che toglie. Durante un periodo di acne persistente, Sandra ha capito che anche i prodotti "delicati" contenevano agenti irritanti che la sua pelle non tollerava. Così ha eliminato tutto: niente profumi allergenici, niente tensioattivi aggressivi, niente oli instabili, niente riempitivi inutili. E ha funzionato. Ogni elemento rimosso ha calmato la sua pelle, migliorato la sua energia e rafforzato i suoi valori.

Questo è diventato il principio fondante di EAT: “sottrarre prima di aggiungere. Rimuovere ciò che danneggia, restituire ciò che guarisce e proteggere il risultato con un packaging attento e routine semplici.”

“Lo skincare dovrebbe supportare il design del corpo, non combatterlo.”

Sandra Christiansen
Fondatrice di EAT Skincare

EAT sottolinea il ruolo spesso trascurato del bagno come fonte quotidiana di tossine. Sandra spiega: "È facile dimenticare che la pelle è una superficie viva e che alcune sostanze possono essere assorbite. Quello che ci mettiamo sopra conta tanto quanto quello che mangiamo." EAT invita a trattare i prodotti per la pelle come il cibo: leggere ogni etichetta come una lista di ingredienti e chiedersi se ogni componente serve davvero l’ecosistema cutaneo.

Formulazioni a base di sego e intenzione

Il cuore della linea EAT è il sego di manzo nutrito ad erba, un grasso ricco di nutrienti che riflette il profilo lipidico della pelle. Estratto dalla parte più pura dell’animale, è ricco di vitamine liposolubili, naturalmente povero di grassi polinsaturi e stabile all’ossidazione.

Contrariamente alle credenze comuni, il sego correttamente trattato è traspirante, non comedogenico e incredibilmente protettivo per la barriera cutanea. Offre un profilo aromatico naturale, una texture raffinata e uno spettro lipidico coerente. Abbinato a oli stabili e antiossidanti, diventa un balsamo lenitivo anche per la pelle più reattiva.

La gamma compatta di EAT include due prodotti iconici:

  • Tallow Balm: Un balsamo montato e vellutato che si fonde sulla pelle lasciando un finish satinato. La sua formula minimalista garantisce freschezza massima, ma è anche sensibile all’ossidazione.
  • Honey Face Wash: Un detergente privo di tensioattivi, con una consistenza morbida e un aroma delicato, pensato per preservare l’equilibrio naturale della pelle.

Questi prodotti richiedono non solo attenzione nella formulazione, ma anche una protezione intelligente. Ecco perché “la loro freschezza, aroma e texture si conservano al meglio in vetro schermante dalla luce con uno spazio d’aria minimo.”

Il packaging che mantiene la promessa

La purezza comporta delle sfide. I grassi e i vegetali ricchi di nutrienti sono sensibili al calore, all’ossigeno e alla luce. Per questo motivo, EAT ha scelto il vetro violetto Miron, un materiale che agisce come uno scudo protettivo contro le frequenze luminose dannose.

Nei test iniziali, Sandra ha provato il vetro trasparente e ambrato, ma non è riuscita a preservare la freschezza e l’aroma come sperava. “L’imballaggio funzionava, ma l’aroma svaniva più velocemente e si notavano variazioni di colore e consistenza, soprattutto nei mesi caldi.” Con Miron, questi cambiamenti si sono ridotti visibilmente.

“L’aroma è rimasto più autentico. Il balsamo ha mantenuto la sua consistenza
montata più a lungo. I clienti se ne sono accorti, segnalando una sensazione
di freschezza fino all’ultima applicazione.”

Sandra Christiansen
Fondatrice di EAT Skincare

Miron non solo preserva il contenuto – migliora l’intera esperienza d’uso:

  • Visivamente: “La tonalità viola profonda evoca lusso silenzioso e intenzionalità.”
  • Al tatto: “Il peso e la sensazione valorizzano il rituale.”
  • Emotivamente: “Rende la formula qualcosa da assaporare, rinforzando l’idea che lo skincare possa essere sensoriale e sensato.”
  • Funzionalmente: “Miron svolge un ruolo attivo nella vita del prodotto. Proteggendo dalla luce, aiuta a conservare aroma, texture e freschezza, sostenendo l’esperienza d’uso dall’inizio alla fine.”

Valori condivisi, risultati condivisi

Sandra è chiara: le collaborazioni devono riflettere i suoi valori. “L’integrità non è negoziabile”, afferma. Dalla fornitura affidabile alla salvaguardia dell’esperienza cliente: “Scegliamo partner che privilegiano la qualità rispetto alle scorciatoie, e che comprendono perché le nostre formule hanno bisogno di protezione, non di profumo.” Miron rispetta questo standard. I clienti spesso commentano come il packaging preservi la freschezza del prodotto, l’aroma, la texture e il suo aspetto sullo scaffale. Molti apprezzano anche il suo potenziale di riutilizzo, impiegando i vasetti per spezie o integratori.

“Molti riutilizzano i vasetti per spezie o integratori – un cerchio che si chiude con la nostra filosofia della cucina che incontra lo skincare.”

“Siamo grati a partner che comprendono perché meno può essere di più quando gli ingredienti sono davvero buoni.”

Sandra Christiansen
Fondatrice di EAT Skincare

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